Giorgio Moiso nella Pinacotesa scomparsa di Bruno Chiarlone
Nella "Pinacoteca scomparsa" di Bruno
Chiarlone Debenedetti uno dei protagonisti principali è il pittore Giorgio
Moiso.
Le prime dieci
pagine del nuovo libro di Chiarlone, “La
pinacoteca scomparsa” vedono come protagonista il pittore cairese Giorgio Moiso
che ha realizzato e installato a Palazzo di Città uno dei più grandi pannelli
in ceramica prodotti recentemente in Liguria.
La grande opera
d’arte dipinta in una performance serale davanti al palazzo costruito da Luigi
Baccino nel 1893, a cui hanno partecipato ragazzi e ragazze, oltre al numeroso
pubblico presente,, è stata tagliata in piastrelle e cotta nei forni di
Albisola, quindi portata a Cairo e sistemata alla sommità della scala centrale
del Palazzo di Citta.
Un omaggio
all’opera e all’amico artista è tributato nel “libro apocrifo del Cayro”, come recita il sottotitolo della
pubblicazione, in cui sono pubblicate alcune foto rare dell’operazione scattate
dallo stesso Chiarlone.
Il libro
ricostruisce la storia di antichi dipinti poco noti che narrano la storia del
paese, come quello realizzato nel 1787 dal frate capuccino Anastasio Fontana su
richiesta del più famoso fratello Matteo Fontana che fu ritrovato anni fa in
una casa di campagna e che rappresenta l’assedio di Cairo del 1625.
La tela fu dipinta
prendendo a modello un quadro più antico che era collocato all’interno della
Madonna del Bosco, la chiesa campestre fatta costruire dal proto- fisico Pietro
Larghero nel 1623.
Anastasio
Fontana, Felice Serono, Gaspare Buffa, Luigi Baccino, Cesare Abba, Carlo Leone
Gallo, Bice Sanguinetti, Eso Peluzzi, Federico Patetta, Giorgio Moiso sono la
preziosa catena artistico-letteraria attraverso la quale si dipanano le pagine del
libro di Bruno Chiarlone Debenedetti che indaga la storia locale, a volte nebbiosa
e poco nota al grande pubblico.
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